XXII PREMIO LETTERARIO NAZIONALE ELIO VITTORINI

XXII PREMIO LETTERARIO NAZIONALE ELIO VITTORINI

XXII PREMIO LETTERARIO NAZIONALE ELIO VITTORINI

Siracusa, l'assegnazione dei premi sabato 9 settembre al Teatro Comunale.

Oggi, 3 luglio, è il momento dei primi verdetti per la XXII  edizione  –del Premio Letterario Nazionale Elio Vittorini e la IV edizione del Premio per l’editoria indipendente Arnaldo Lombardi, la manifestazione  promossa dall’Associazione Culturale Vittorini-Quasimodo e dall’Assessorato alla Cultura della Città di Siracusa in collaborazione con la Fondazione INDA, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa e con il sostegno di Confindustria Siracusa, con il  patrocinio dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

La Commissione di valutazione, presieduta dal professore Antonio Di Grado, ha individuato fra i 37 autori in concorso, di 23 case editrici, i tre finalisti tra i quali verrà proclamato il vincitore durante la cerimonia di consegna del Premio Nazionale di Letteratura Elio Vittorini e del Premio per l’Editoria Indipendente Arnaldo Lombardi si svolgerà a Siracusa sabato 9 settembre 2023 al Teatro Comunale.

I finalisti sono (in ordine rigorosamente alfabetico): Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi); Giuseppe Lupo con Tabacco clan (Marsilio);  Matteo Nucci con Sono difficili le cose belle (HarperCollin

Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi):

Abbandonata a otto mesi su un prato di Villa Borghese, cinquant’anni dopo Maria Grazia Calandrone va alla ricerca dei suoi genitori biologici, morti suicidi nel Tevere, compiendo uno straordinario e commovente viaggio dentro di sé e dentro la storia di quegli anni, gli anni sessanta. Con la finezza e l’eleganza del suo essere poeta, Calandrone ci narra la sua emozionante e insieme coinvolgente indagine e ci offre toccanti pagine di bella scrittura.     

Giuseppe Lupo con Tabacco clan (Marsilio):

L'occasione di un matrimonio torna a riunire in un hotel del Lago Maggiore il vecchio clan che studenti fuori sede avevano costituito qualche decennio prima a Milano; fra frizzi, lazzi e un po' di nostalgia Giuseppe Lupo riesce efficacemente a far ruotare all'indietro la moviola del tempo e a far rivivere sogni e problemi della gioventù.

Matteo Nucci con Sono difficili le cose belle (HarperCollins):

L’autore sposta la materia del nostos dal mito alla favola. A questa appartengono due personaggi archetipici, una nonna e una bambina, che vivono una e straordinaria personale odissea percorrendo lo spazio sognato e desiderato del ricordo, dell’attaccamento alle persone e alle cose che non ci sono più e che non smettono di lasciarci. Un racconto delicato e pieno di suggestioni filosofiche e letterarie mediate dallo sguardo ora ingenuo ora ironico delle protagoniste. La singolarità dell’operazione letteraria di Matteo Nucci valica lo spazio del romanzo e nel racconto “L’astuccio”, messo in coda al romanzo stesso, lo scrittore riporta il nostos in Grecia e dentro la dimensione intimistica.

La Commissione di valutazione, inoltre, ha voluto assegnare quest’anno una menzione speciale alla scrittrice Veronica Tomassini per il suo L’Inganno (La nave di Teseo) con la seguente motivazione: Ultimo d’una serie di romanzi che hanno imposto Veronica Tomassini all’attenzione della critica più sensibile all’innovazione espressiva e al coraggio nell’indagare temi e ambienti off limits, L’inganno racconta una ricerca impossibile di verità e di felicità che sfiora perfino la sfera del Divino ma per ripiombare in una desolante realtà che l’ha resa, assieme all’amore, ingannevole miraggio.

 

 

                                                                                        

 

 

 

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