Vincenzo Salemme al Teatro Massimo di Palermo
Domenica, 29 novembre, con l’ultima rappresentazione, si è conclusa la stagione teatrale 2015/16 di Vincenzo Salemme, a Palermo. L’artista ha portato sulle scene, dal 20 al 29, la commedia brillante ”Sogni e Bisogni” di cui è il regista. Scritto ed interpretato dallo stesso, il lavoro teatrale è il risultato di una paradossale situazione esilarante, che coinvolge lo spettatore fino alla fine. La storia si svolge tutta intorno a due personaggi: Rocco Pellecchia ed il suo “pene”, che si stacca materialmente dal corpo del povero Rocco, per assumere sembianze umane e diventarne la sua coscienza. Rocco è un uomo senza più speranze, che si trascina dentro ad una vita grigia e anonima, senza più sogni, trasandata come il suo aspetto. Il suo sesso, o “Tronchetto della Felicità”, come si vuol far chiamare, presentandosi al padrone, lo mette davanti alla sua misera vita; gli fa prendere coscienza di quanto sia vuota ed inutile, di quanto la quotidianità gli abbia distrutto persino il rapporto con la moglie, che nemmeno lo guarda più. Il “Tronchetto della Felicità” diventa il suo alter ego e gli fa alzare la testa proponendogli di poter realizzare tre desideri: Rocco comincia a sognare di essere un uomo libero, senza sensi di colpa, desidera di avere un rapporto trasgressivo con la sua vicina di casa ed infine di riavere la stima e la giusta considerazione nel seno della sua famiglia, riprendendo il ruolo che gli spetta. Il “Tronchetto della Felicità” lo accontenta, ma ogni azione compiuta da Rocco porta a delle conseguenze, ed ancora una volta Rocco si sente inadeguato davanti al divenire tumultuoso della realtà che lo circonda, che si trasforma velocemente e non gli lascia possibilità di punti di riferimento. L’amarezza che pervade la commedia è sopraffatta dalla comicità del grande Salemme, che, senza risparmiare di un minuto le sue battute istrioniche, impersona sia Rocco sia il Tronchetto della Felicità. Le disgrazie di Rocco, portate alla luce dal suo pene, che vuole essere riabilitato e soprattutto “usato”, catapultano lo spettatore dentro una farsa grottesca, buffa e surreale e nel contempo amara che fa riflettere sulla qualità della vita di ciascuno di noi. Vincenzo Salemme è coadiuvato da un cast spumeggiante, affiatato, che interagisce, con collaudata professionalità, alle sue improvvisazioni ed ai suoi interloqui con il pubblico in sala.