Lunedì 11, alle 20 Spazio Tre Navate ai Cantieri culturali alla Zisa e alle 21:30 allo Steri
Sarà la coreografia “Clorofilla” della danzatrice e performer Alessandra Cristiani ad aprire il festival allo Spazio Tre Navate ai Cantieri Culturali alla Zisa (via Paolo Gili 4). “Clorofilla” (nominato al Premio Ubu nel 2018) riflette sui testi poetici di Marcello Sambati, attento cultore dei suoni della Natura: alcuni versi poetici - in particolare dalla raccolta Esitazioni e Tenebre, trascrizione di una trilogia teatrale -, per la loro efficacia visiva ed evocativa sono stati considerati strumenti creativi, nascono così immagini e paesaggi interiori da esplorare secondo la metodologia del Butō Bianco, nato dal danzatore giapponese Masaki Iwana. Alle 21:30 nel cortile dello Steri debutta il primo studio di “Iperdark”, nuovo lavoro di Dario Muratore, un’indagine (che gioca su suono, narrazione e video di Giovanni Magaglio) sulla vulnerabilità dell`essere umano, sulla colpa, sull’evoluzione, ma soprattutto una ricerca drammaturgia sul dubbio, sull’indecisione, sulla scelta. Un ricordo d’infanzia, un piccolo episodio, un atto di rivolta nei confronti della Famiglia: un peccato di poco conto magari ma che ha segnato la vita di un uomo modificandone la direzione. Un uomo qualunque, un vulnerabile inadatto alle mille possibilità della vita, si risveglia in piena notte in una fredda scatola di un frigorifero che non c`è, dentro uno stanzino, nel buio, tra centinaia di volantini del Gigante, il nuovo ipermercato costruito alla periferia di una grande città. IperDark è il racconto di uomo in fuga. Corsia dopo corsia, metri su metri, scelta dopo scelta, cercherà di venire fuori da quella situazione paradossale ma dovrà tornare indietro, ricominciare, tornare all’origine, a quel peccato, a quell’atto di rivolta contro le urlacce del mondo. Foto: Alberto Canu