Precisazioni del Comune sul 103° posto in Italia
In riferimento alle graduatoria diffusa da Legambiente, l’Amministrazione Comunale di Catania diffonde la seguente nota redatta con il contributo dei tecnici dell’Ente che si occupano di Ecologia e Ambiente soprattutto per quanto concerne l’analisi dettagliata delle singole graduatorie: 1°) Da una sommaria verifica salta all’occhio come Catania non sia mai all’ultimo posto in nessuna delle singole graduatorie, poichè le posizioni più basse sono infatti quelle del 99° posto relative a “Raccolta differenziata” e in “Percentuale di depurazione”. Non si comprende, dunque, come possa classificarsi all’ultimo posto nella classifica generale, cioè al 103° posto. 2°) Nella percentuale di depurazione, Catania registra un deficit strutturale (ramificazione della rete fognante) in parte giustificato dalla natura del sottosuolo lavico che rende più lenti ed onerosi i lavori di realizzazione, un dato di cui però non si tiene conto. Oggi la rete è realizzata nella misura di circa il 75%, ma mancano alcuni collettori di collegamento al depuratore che non consentono il trattamento delle acque reflue se non in percentuale modesta (circa 30%). 3°) La qualità dell’aria a Catania è buona, mai, infatti, s’è reso necessario adottare chiusure al traffico, come nei Comuni del Nord Italia che pure stranamente risultano di molto superiori nella specifica classifica. I parametri adoperati infatti sono da considerare poco significativi, poiché sia l’NO2 (biossido di azoto), sia l’O3 (ozono) non sono veri indicatori di inquinamento, ma piuttosto di condizioni climatiche naturali, dipendenti soprattutto dal tempo e dall’intensità dell’insolazione, che al sud è maggiore che altrove; essi dipendono in modo modesto dalle emissioni umane, perché si formano direttamente nell’atmosfera in presenza di radiazione ultravioletta (raggi U.V.), perciò sono chiamati Inquinanti secondari. 4°) In tema di raccolta differenziata, anche se la percentuale complessiva è modesta, tuttavia, in zone pilota della città, si è sperimentato il cosiddetto porta a porta, con risultati egregi ed educativi, solo un primo assaggio di un sistema più vasto ed articolato a cui l’Amministrazione vuole giungere con l’affdiamento del nuovo appalto della raccolta dei rifiuti solidi urbani. 5°) In materia di verde pubblico, Catania ha recuperato molte posizioni, con diversi parchi cittadini aperti negli ultimi anni e ancora attivi e anzi recuperati come il giardino Bellini e il boschetto della Playa. 6°) Il parametro delle piste ciclabili, nel quale pure ci sono dei progressi, non ha un carattere generale, essendo molto dipendente dalle caratteristiche geomorfologiche del territorio urbano. A Catania, l’orografia urbana rende poco interessante il trasporto ciclabile. Nondimeno, si stanno sperimentando sistemi di bike sharing nelle scuole che saranno estesi alla città. 7°) Numerosissimi autobus circolanti in città sono a propellente ecologico, ma ciò non è rilevato dal sistema degli indicatori utilizzato. Così pure per quanto riguarda il parco autovetture del Comune, ma neanche questo influisce sul dato dell’Ecomanagement. 8°) Il consumo idrico procapite è conforme ai valori medi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, eppure nella classifica è valutato come pessimo. 9°) La produzione dei rifiuti di 2 Kg/ab-giorno è nella media delle società sviluppate. Rimane alto perché è bassa la Raccolta Differenziata ma così la penalità pesa due volte. In generale Catania dedica attenzione alla questione ambientale. I suoi progressi strutturali e gestionali in materia sono frutto di sforzi finanziari e sociali elevati, considerate le condizioni della finanza locale in generale e quelle socio-economiche della città in modo specifico. Pur tuttavia il Comune di Catania partecipa a bandi ministeriali ed europei in materia di mobilità sostenibile, ottenendo cospicui finanziamenti i cui frutti saranno certamente visibili nei prossimi tre anni. Fattori che non vengono rilevati nella collocazione nella graduatoria generale che forse sconta anche una modalità costruttiva del sistema degli indicatori fortemente ideologizzata e perciò poco obiettiva fondati su fattori invece troppo generici per potere essere considerati attendibili e dunque inidonea a cogliere valori ambientali concreti e verificabili.