Venerdì 27, visita alla Specola col Telescopio
E’ in assoluto il luogo più stabile della città, quello che non verrà mai giù, neanche con un terremoto. E così deve aver pensato il matematico Giuseppe Piazzi quando posizionò il telescopio, il famoso Cerchio di Ramsden su un pilastro che di fatto attraversa Palazzo Reale e raggiunge le fondamenta. Siamo sulla Specola, l’osservatorio che occupa la sommità, appunto, della residenza normanna: qui la visita è una vera immersione nella storia poco conosciuta delle osservazioni astronomiche degli ultimi 200 anni. E’ questa la nuova sorpresa del Genio di Palermo, il festival costruito dalle Vie dei Tesori con l’Università: si visita il Museo della Specola. Tra bellissimi strumenti complessi, personaggi appassionanti (il primo direttore, il matematico massone Piazzi che scoprì l’asteroide Cerere Ferdinandea, ma sbagliò i calcoli e rischiò di perderlo di vista), ma anche vere scoperte perché, mentre raggiungerete la terrazza da cui si domina la città, vi mostreranno sia il telescopio del principe Giulio Tomasi che Luchino Visconti richiese per il set del Gattopardo e volle fosse brunito per evitare riverberi; ma anche un particolare foglio con calcoli astronomici, con su scritto “Visconti” accanto a dei fiori, il numero 1962 e le lettere BL. All’inizio si pensava ad appunti, poi ci si è resi conto che è un foglio usato per girare la scena (che non venne mai inserita nel film) in cui don Fabrizio disegna gigli borbonici (è infatti un passo del romanzo). La firma Visconti è del regista, le iniziali sono quelle di Burt Lancaster, il 1962 è l’anno di realizzazione del film. Si entra da piazza Parlamento 1, attenzione perché si devono salire scale ripide.
Foto di Igor Petyx