PASOLINI IL "MORALISTA" VISTO DA FRANCO ACCURSIO GULINO

PASOLINI IL

PASOLINI IL "MORALISTA" VISTO DA FRANCO ACCURSIO GULINO

Palermo, Mostra a Palazzo reale di Franco Accursio Gulino, fino al 27 luglio

Il moralista dice di no agli altri, l'uomo morale solo a se stesso [P.P.Pasolini]

 

Pasolini clandestinus, outsider, corsaro. Un eretico pervaso da un profondo senso del sacro e da una radicalità visionaria che lo porta a sfidare le convenzioni e i luoghi comuni del pensiero dominante. A essere voce non allineata capace di indagare come nessuno le contraddizioni della società italiana annidate dietro il boom economico e di diventare coscienza critica del Novecento. A raccontare la società contadina annientata dallo sviluppo e gli ultimi delle periferie rimasti ai margini. 

E proprio da questa sua radicalità di pensiero nasce la fascinazione di Franco Accursio Gulino: artista saccense, di nascita e di ritorno, anche lui visionario, anche lui indagatore delle contraddizioni del suo tempo, anche lui pensatore non allineato, legato a doppio filo all’Isola Ferdinandea che a fine Ottocento sbuca dal mare del Canale di Sicilia, di fronte alla sua Sciacca, e si reimmerge sorniona per prendersi beffa dei potenti del mondo che fanno a gara per conquistarla.

La fascinazione per la Ferdinandea va di pari passo, nell’artista, con l’amicizia virtuale che ha stretto con Pier Paolo Pasolini, fratello di pensiero. Gulino avvicina Pasolini nei primi anni Duemila, lo assorbe, lo rende soggetto e icona febbrile, lo schianta su grandi tele di quasi 2 metri per 2 che indagano furibonde il viso scarno del poeta. Che ora si tinge di carminio, ora di giallo ocra, ora si ferisce, ora si illividisce, ora sorride, ora è un giullare, un re, un attore elisabettiano, ma mantiene sempre un’iconografia riconoscibile, occhi dalle lunghe ciglia, labbra rosse pronunciate. In quasi vent’anni, Franco Accursio Gulino è ritornato più e più volte su Pasolini: lo avvolge in un sudario, lo traveste da Gorgone, lo abbiglia come una pin-up. 

Franco Accursio Gulino è un artista eclettico: pittore, poeta, film maker. Spinto da una vera “necessità”, attraversato da un’energia che lo fa dipingere febbrilmente, giorno e notte, nella sua casa-studio a Sciacca dove sono accatastate centinaia di opere dipinte su tele, tavole, vecchie porte, finestre, cartoni, manifesti pubblicitari, in uno straripante bisogno espressivo. Ogni supporto diventa un libro su cui scrivere un capitolo formale, riagganciare un brandello di discorso già avviato. Perché Gulino ama procedere per capitoli, ritornare sull’opera compiuta e rileggerla, offrendole una possibilità di rinascita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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