Decisione della Commissione Anfiteatro Sicilia.
Concerti al Teatro Greco, la posizione del sindaco Italia e dell’assessore Granata
«I concerti estivi si terranno al Teatro Greco perché così ha deciso la commissione Anfiteatro Sicilia, che rilascia le autorizzazioni, e finora non ci risultano passi indietro. Quanto alle condizioni della cavea, non noi ma le relazioni degli archeologi affermano la tutela discende dal rispetto delle prescrizioni previste, rispetto che ogni anno viene certificato dai rilievi fatti giornalmente, durante tutta la fase dell’attrezzamento, e dopo lo smontaggio delle strutture realizzate per non danneggiare il monumento».
È quanto ha detto stamane il sindaco, Francesco Italia, nel corso di una conferenza stampa tenuta con l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, per riaffermare la posizione dell’Amministrazione sulla questione dei concerti estivi programmati al Teatro Greco dopo la fine della Rappresentazioni classiche della Fondazione Inda.
«Trovo che sia una follia – ha aggiunto il sindaco Italia – pensare di dividere la città tra chi ama il Teatro Greco e lo vuole tutelare e chi invece lo vuole danneggiare. Tutti siamo concordi nel volere che la tutela del Teatro sia massima e per questo c’è la Sovrintendenza, ci sono gli archeologi e ci sono delle prescrizioni che gli organizzatori dei concerti devono rispettare. Le decisioni sono state prese sulla base di relazioni che sono in nostro possesso. Quanto all’ipotesi di realizzare in un’altra area del Parco della Neapolis concerti del livello e dalla natura di quelli previsti per la prossima estate, questa possibilità ci trova d’accordo perché già in passato l’abbiamo auspicata e l’abbiamo richiesta. Penso però che a questo punto non ci siano né i tempi né le condizioni».
Sulla stessa linea anche l’assessore Granata. «Non credo – ha aggiunto – che il Teatro Greco sia cariato, come qualcuno afferma. Lo dicono, con relazioni, gli archeologi che effettuano i sopralluoghi prima di ogni evento e di ogni stagione e subito dopo. Aggiungo però che la Regione già a settembre deve provvedere a tutti quegli adempimenti di controllo e di monitoraggio per realizzare eventuali interventi. Per questo c’è l’Istituto regionale del restauro, che è un ente pubblico e che ha gli strumenti per compiere le verifiche sul monumento e proporre soluzioni. Questa è la realtà oggettiva come emerge dalla documentazione, poi tocca ai tecnici e agli esperti la volontà di esprimersi».