Villa Palagonia a Bagheria
Una visita a Villa Palagonia, la famosa “Villa dei Mostri” di Bagheria, non può mancare al visitatore in giro per la Sicilia. Ed è sicuramente l’occasione giusta per stupirsi delle stupefacenti ed originali decorazioni , dovute a Francesco Ferdinando Gravina e Alliata, VII principe di Palagonia, che ne ha fatto della Villa un monumento famoso ed unico al mondo. La progettazione della residenza principesca fu affidata al frate domenicano Tommaso Maria Napoli, con la collaborazione dell’architetto Agatino Daidone. La costruzione fu iniziata nel 1715 e proseguì per più di un cinquantennio. Posta a pochi chilometri da Palermo, era il luogo ideale per trascorrete le vacanze, lontani dai trambusti della città. La Villa, allora, era immersa in un bellissimo bosco. L’ eccentrico Principe, sdegnoso delle leziosità della vita nobiliare (si dice che non si facesse mai vedere dai suoi ospiti), ha voluto “stupire” gli stessi facendo adornare i muri esterni con statue in pietra tufacea: cavalieri, dame, musicisti si alternano ad animali fantastici, caricature di ogni genere, figure grottesche che a vederle generano strane sensazioni al visitatore. Curiosità e stupore senza dubbio, ma anche paura di scorgere nelle loro sembianze la figura del demonio. Questo era quello che pensava sicuramente non solo chi è vissuto nel 1700, ma anche le generazioni che si susseguirono. Si dice che le statue, “i Mostri”, che oltre ad essere poste sul muro di cinta della Villa arricchivano in passato il viale di ingresso principale ( erano oltre 600), avessero ispirato la famosa opera del FAUST a Johann Wolfgang Von Goethe , ospite del Principe durante il suo viaggio in Italia. Fintanto che il Principe rimase in vita, la gente tollerò quella vista, ma alla sua morte, la paura di avere accanto alle proprie case statue con sembianze sataniche fu tale che la plebe diede sfogo ad un cieco furore, che si trasformò in saccheggio e le figure mostruose del viale principale furono rimosse e distrutte. Oggi, purtroppo rimangono solo le statue poste sui muri esterni dei corpi bassi. E tutto questo nonostante il rispetto e l’amore che la gente riversasse nei confronti del suo Principe, che disdegnava farsi vedere tra i suoi pari e non era difficile, invece, incontrarlo tra i derelitti a distribuire vettovaglie. Si racconta che al funerale ci fossero pochi nobili, ma che avesse partecipato tutto il paese di Bagheria. Alla Villa si accede da un imponente e bellissimo scalone a doppia rampa che la dice lunga sul vero gusto estetico del Principe, e che porta ad un vestibolo affrescato con figure mitologiche, rappresentanti le fatiche di Ercole. Una nota particolare merita la superba sala degli specchi, utilizzata come salone per i ricevimenti: alle pareti, tra marmi policromi, sono collocati i busti dei Gravina assieme a quelli di personaggi illustri. Gli specchi sono posti sul soffitto in maniera da riflettere una sola immagine dell’ospite che entrava nel salone, se questi si poneva al centro; la stessa immagine veniva moltiplicata, se questi si spostava nella zona laterale, fino a scomparire del tutto se si spostava ancora un po’. Potete immaginarvi lo stupore che suscitava una tale vista, tanto da far pensare di avere assistito ad un sortilegio. Oggi non è più possibile ammirare questo effetto. Gli specchi sono tutti anneriti dal tempo e di sostituirli non se ne parla: si dice che non ci siano più artigiani capaci a montarli nella maniera originaria. Il padrone di casa si prendeva gioco dei suoi ospiti, sapendo che nessuno di loro avrebbe avuto il coraggio di contestarlo o di "rispondergli per le rime". Ma tutto questo non era dovuto alla pazzia di un uomo o ad un suo capriccio. Dietro c’era un forte messaggio che il VII principe di Palagonia ha voluto lanciare a tutti i suoi invitati: “ Tu che sei al centro di questo salone e ti credi anche al centro del mondo, perché sei nobile e ricco, attento a non sprecare la tua vita tra le inutili mollezze dei costumi, perché quello che tu credi importante adesso è in realtà una cosa effimera, che passerà via insieme alla tua vita, come la tua immagine è scomparsa nel gioco degli specchi. Sarai ricordato dai posteri soltanto per il valore che darai alle tue azioni e alle tue opere. Pensaci! Questa è la sola Immortalità che è concessa al genere umano”. Nel 1885, la Villa fu acquistata dalla famiglia CASTRONOVO, che attualmente la gestisce. E` consigliabile la visita accompagnati da una guida per conoscere la storia del monumento, di stile barocco siciliano, unico nel suo genere, e capire le "originalità" di un Principe che ha reso famosa la sua Dimora in tutta l’Europa. Per informazioni telefonare al n. 091 932088. foto di Renato Marino