Al teatro greco di Siracusa in una splendida cornice di pubblico.
Magistrale interpretazione di Laura Marinoni per la regia di Federico Tiezzi al Teatro greco di Siracusa.
“Maledetto il mio orgoglio, è stato inutile crescerli, è stato inutile patire, soffrire, dopo aver sopportato i dolori atroci del parto…Avevo riposto in voi tante speranze, che vi sareste occupati di me nella vecchiaia e che mi avreste sepolta, una sorte invidiabile…”
Invece, no. Medea è abbandonata da Giasone per la giovane Glauce, figlia di Creonte, e, da donna sfortunata, trama la sua vendetta contro il marito e la famiglia reale uccidendo la nuova fiamma di Giasone e il padre di lei, re Creonte.
“Non voglio far ridere di me i miei nemici lasciandoli impuniti…vorrei avere il coraggio…sono una vigliacca…la mia mano non tremerà…”
E, quando la nutrice le porta la notizia della orrenda morte di Glauce e dello stesso Creonte, avvelenati dai doni ricevuti, Medea le risponde: “ Tu mi porti una splendida notizia…e mi dai un piacere doppio, se la loro morte è stata atroce…”
Il dramma continua con la madre che uccide i propri figli. “ Devo uccidere subito i miei figli, devono morire non c’è scelta…Armati di coraggio cuore mio…”
Scritta 2500 anni fa da Euripide, una Medea drammatica, una madre “folle” che punisce il padre attraverso la morte dei propri figli.
Una tragedia familiare antica e, purtroppo, ancora attuale.