Tre fine settimana dal 16 settembre all' 1 ottobre.
Trapani apre un antico monastero trasformato in casa privata, salirà sul campanile di San Domenico, si perde tra stucchi barocchi e scopre l’organo più complesso d’Europa, ritornerà in Prefettura, oltre a far entrare nel mondo delle Maestranze. Marsala è arrivata un anno dopo ed è alla sua quinta edizione: stavolta si perderà tra mosaici, necropoli e ipogei, un affascinante percorso nei siti del parco archeologico Lilibeo, assistendo anche al lavoro degli archeologi; e aprirà le sue cantine, comprese le possenti “torri vinarie” alte 30 metri. Mazara del Vallo è invece al suo quarto anno nel festival e ha ideato un percorso attraverso progetti e atelier di artisti che hanno scelto di vivere in questo lembo di Sicilia. Ma si ritornerà anche al Palazzo Vescovile e al Museo Diocesano.
Le tre città sono visitabili con un unico coupon. “Spero che la riscoperta dei luoghi possa attivare una formazione culturale e civica nei cittadini – dice il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – Gli ospiti della nostra “casa” sono i turisti e i visitatori, che tra l’altro lasciano risorse sul territorio: il festival deve essere uno stimolo a far bene, per noi che viviamo la città e per chi arriva”.
“Marsala possiede risorse culturali e archeologiche importanti e Le Vie dei Tesori sono un modo per accedere anche a luoghi solitamente non accessibili – spiega l’assessore ai Beni Culturali di Marsala, Ignazio Bilardello -. Saranno uno stimolo per noi a lavorare affinché si possano vivere tutto l’anno”.
“Un evento che rappresenta una finestra aperta sulla nostra ricca eredità culturale, artistica e storica. Questo festival è un invito a esplorare, imparare e condividere la meraviglia che risiede nelle strade della nostra città – ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci - per diffondere la curiosità intellettuale e la sete di conoscenza tra un pubblico diversificato. La cultura non ha barriere, e Le Vie dei Tesori è un invito aperto a tutti noi -