Sorta sulle sponde del fiume Papireto ormai interrato, presenta gli stili architettonici delle culture che nel tempo si sono susseguite nella città: Bizantino, Moresco, Normanno, Gotico, Barocco, Neoclassico.
L’imponente Basilica Cattedrale dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta, nota semplicemente come Duomo o Cattedrale di Palermo.
Sorta sulle sponde del fiume Papireto ormai interrato, presenta gli stili architettonici delle culture che nel tempo si sono susseguite nella città: Bizantino, Moresco, Normanno, Gotico, Barocco, Neoclassico.
Da sempre luogo di culto è stata in epoca romana un tempio dedicato ad Igea, dea della Salute, costruito nella parte più antica della città accanto all’insediamento fenicio punico. Poi divenne Basilica nel periodo bizantino(anno 604), dipendente direttamente da Costantinopoli. Nel periodo arabo(si costruiscono più di 300 moschee a Palermo, secondo Ibn Hawqal) venne riadattata e diventò “ La Grande Moschea del Venerdì”. Con i Normanni, il minareto fu trasformato in campanile e la Moschea diventò Cattedrale.
La visita dei tetti, oltre a godere di un panorama mozzafiato sulla città di Palermo, consente di ammirare da vicino le varie testimonianze stilistiche del Monumento. In stile arabo-normanno, nella parete principale, le decorazioni realizzate con l’impiego di tarsie laviche, attorno alle finestre ogivali, che ci sono pervenute come erano a quel tempo. In stile gotico, le quattro torri angolari, aggiunte nel XIV secolo, che proiettano verso l’alto i quattro angoli della Cattedrale. In stile neoclassico, i cupolini da cui prendono luce i corpi bassi delle navate laterali e soprattutto la grande Cupola centrale. In stilo neo gotico la bellissima torre campanaria(1845) che riprende e riproduce le linee gotiche delle torri angolari.
All’interno, in stile barocco, una sontuosa Cappella adornata di marmi bianchi e pregevoli argenti, conserva le spoglie di Santa Rosalia Sinibaldi(discendente da Carlo Magno per parte di padre e da Ruggero II per parte materna). L’urna reliquiario in cui è custodito il corpo della “Santuzza” è stata realizzata nel 1631 e costituisce uno dei capolavori più preziosi dell’argenteria siciliana barocca.
Sul lato sinistro sono allocate le tombe dei Re e delle loro Regine Normanne, nonché la tomba di Enrico VI e del figlio, Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero, che fece di Palermo la Capitale dei suoi immensi possedimenti. Crogiolo di razze rappresentate dalle religioni monoteiste del mondo allora conosciuto, cristiani, musulmani ed ebrei vivevano pacificamente, apportando la loro cultura e facendo della Città il luogo più popolato d’Europa. Nella Cripta, oltre agli oggetti sacri in oro, argento, coralli e pietre preziose, opera di artisti siciliani del tempo, viene custodita la preziosa corona di Costanza d’Aragona, prima moglie di Federico II. La corona a forma di copricapo è in argento dorato e filigranato con oro, perle, smalti e pietre policrome (1220).
Maria Rosa Fiorino