Trapani - sabato, 28 ottobre ore 17:00, a Torre di Ligny.
L’esilarante e indicibile storia di Mimmo Adamo e Angelina Struppia, nel romanzo appena uscito di Salvatore Mugno: Lei mi picchiava
Mimmo era sempre più stanco di essere diventato il giocattolo, quasi un bambolotto, della moglie. Una volta che dovevano recarsi a cena in casa dei suoceri, si rifiutò di farsi camuffare.
I genitori di lei, dopo tutto, ben capivano cosa significavano quel fard e quelle creme sul volto del genero; tanto valeva mostrarsi con i cerotti, le striature, le crosticine e le irritazioni sul collo e sulla fronte. Loro, peraltro, facevano finta di non vedere. Sapevano quando bisognava essere discreti.
Lui avrebbe sempre potuto dire che si era procurato quelle ferite durante un allenamento, mentre addestrava i giovani praticanti calciatori.
Un’altra volta gli schiaffi e le graffiature sul suo volto erano arrivati poco prima di doversi recare a un concerto musicale all’aperto. Era troppo arrabbiato Mimmo per consentire alla moglie di tinteggiare il proprio volto: “No, tu non mi trucchi!” s’impose.
Preferì uscire intabarrato come un latitante, col bavero alzato, occhiali scuri e copricapo. Sembrava un maniaco sessuale in cerca della prossima vittima.
Per farsi notare di meno, camminavano tra la folla ben distanziati; lei procedeva in modo accelerato, lui la seguiva come fosse Jack lo squartato» (S. MUGNO, Lei mi picchiava, 2023, pp. 41-42).