DIRITTI UMANI E INCLUSIONE SOCIALE ATTRAVERSO L'ARTE CONTEMPORANEA

DIRITTI UMANI E INCLUSIONE SOCIALE ATTRAVERSO L'ARTE CONTEMPORANEA

DIRITTI UMANI E INCLUSIONE SOCIALE ATTRAVERSO L'ARTE CONTEMPORANEA

Un accordo di programma tre Ersu Palermo e Spazio Acrobazie per la riabilitazione dei detenuti.

La pratica artistica e l'arte contemporanea per favorire l'incontro tra studenti, territorio e persone svantaggiate, con l'obiettivo di produrre l'inserimento nel tessuto sociale, attraverso una metodologia artistica. L' accordo è stato sottoscritto tra Michele D'Amico, presidente di ERSU Palermo, ed Elisa Fulco, presidentessa dell'Associazione Culturale Acrobazie.

"Una collaborazione che mira a produrre cambiamento - dice Elisa Fulco - riattivando la residenza universitaria attraverso un presidio artistico costante e una programmazione culturale  che ha tra gli obiettivi l’inclusione sociale e la valorizzazione dei talenti e delle differenze. L’intento è - prosegue - di creare una nuovo senso di comunità capace di raccogliere e mettere a sistema le migliori energie cittadine per dare slancio e visibilità a un luogo di grandi potenzialità nel cuore di Palermo".

"Valorizziamo il ruolo delle residenze universitarie - sottolinea Michele D'Amico - facendole diventare luogo di integrazione sociale attraverso momenti di condivisione culturale, con la pratica artistica e l'arte contemporanea."

 L’Associazione Spazio e Acrobazie, attraverso la mediazione artistica, con il coinvolgimento di artisti contemporanei, intende riqualificare le carceri (Ucciardone e il carcere minorile Malaspina) con interventi di giustizia riparativa sul territorio e  con i detenuti in esecuzione penale esterna, sia a Palermo che in altri luoghi del territorio siciliano.

Lo spazio artistico sarà cerniera tra il dentro e il fuori, che funzioni sia come catalizzatore delle migliori risorse professionali e culturali del territorio, che come spazio di “messa alla prova” per innovativi percorsi di riabilitazione e di inserimento lavorativo.

Foto: Elisa Fulco e Michele D'Amico