"SOLO CHE AMORE TI COLPISCA" APPUNTI DALL'ISOLA PLURALE TRA POESIA E FOTOGRAFIA

"SOLO CHE AMORE TI COLPISCA" APPUNTI DALL'ISOLA PLURALE TRA POESIA E FOTOGRAFIA

Palermo, dalle ore 18:00 del 28 giugno al 13 settembre presso il Real Albergo delle Povere.

Il Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Palermo presenta la mostra "SOLO CHE AMORE TI COLPISCA" Appunti dall'isola plurale, tra poesia e fotografia a cura di Helga Marsala.

Saranno presenti gli Artisti Adalberto Abbate, Salvatore Arancio, Francesco Bellina, Carmelo Bongiorno, Iole Carollo, Gianni Cipriano, Danilo Currò, Gianni Cusumano, Francesco De Grandi, Alessandro Di Giugno, Andrea Di Marco, Daniele Franzella, Stefania Galegati, Silvia Giambrone, Adriano La Licata, Ignazio Mortellaro, Pietro Motisi, Carmelo Nicosia, Giulia Parlato, Lia Pasqualino, Turi Rapisarda, Sandro Scalia, Fabio Sgroi, Studio Descrittivo di Base, Nerina Toci, Sergio Zavattieri. Con i contributi di Letizia Battaglia, Giorgio Bertelli, Tano Cuva, Giuseppe Leone, Uliano Lucas, Melo Minnella, Walter Mori, Federico Patellani, Angelo Pitrone, Ferdinando Scianna.

 

Il titolo della Mostra  cita un’intensa lirica del poeta Salvatore Quasimodo. Un progetto che ruota intorno alla natura dell’immagine fotografica, messa in relazione con la forza del verso poetico: concepita come un atlante aperto e in divenire, in cui convivono poesia e fotografia contemporanee, “Solo che amore ti colpisca” mette insieme le ricerche di alcuni artisti e poeti siciliani, tra maestri, autori di media generazione ed emergenti: figure tutte diverse, dialetticamente connesse secondo sottili corrispondenze, per contrasto o per assonanza. Nei loro sguardi echeggia la sostanza di quell’”isola plurale”, mirabilmente raccontata da Gesualdo Bufalino. 

«A“combattere l’astrattezza del linguaggio” ci esortava Italo Calvino, allo schiudersi di questo secolo. E così, fra gli altri obiettivi e significati che ciascuno potrà attribuire alla mostra ideata e curata da Helga Marsala per il Museo – dice la direttrice del Museo Riso, Evelina De Castrosi apprezza anche questo, nelle due direzioni: le opere visive e le opere letterarie, nate secondo un proprio autonomo linguaggio, in mostra acquisiscono senso dal ritrovarsi abbinate, così da “significare” reciprocamente anche laddove per forma e stile fossero definibili astratte.Dall’interpretazione dei geroglifici egizi agli emblemi gesuitici, il tema “testo e immagine” è costante nella storia della cultura. In un tempo e una latitudine a noi più prossimi, dalla rivista Paragone (1950) al Gruppo 63, costituitosi a Palermo nel 1963, dall’arte concettuale alle ricerche più attuali, il tema continua a stimolare critici, storici, curatori, artisti, con incursioni e ibridazioni. In tale continuum la mostra propone un percorso che vede il curatore/critico d’arte mescolare immagini e testi, la cui nuova identità consiste nell’essere due parti di una sola».

Foto: Archivio Feederico Patellani

 

 

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