LE VIE DEI TESORI A BAGHERIA, CORLEONE E TERMINI IMERESE

LE VIE DEI TESORI A BAGHERIA, CORLEONE E TERMINI IMERESE

LE VIE DEI TESORI A BAGHERIA, CORLEONE E TERMINI IMERESE

21 e 22 settembre - 28 e 29 settembre, tre comuni che meritano una visita.

BAGHERIA, CORLEONE E TERMINI IMERESE. Tre comuni del Palermitano, ognuno con le sue caratteristiche, per le Vie dei Tesori, sabato 21 e domenica 22 settembre: a Bagheria ci si divide tra le tele di Renato Guttuso e carretti dipinti di Minico Ducato, senza dimenticare i percorsi fuori porta e le immersioni; a Termini Imerese la meraviglia di un palazzo affrescato da Gregorietti, narrato dagli stessi proprietari, e una mostra di arredi sacri e paramenti alla chiesa degli “Scappuccini”. Nel segno dell’antimafia a Corleone, dove apre una residenza raccontata dal suo proprietario, figlio del pretore Ugo Triolo, vittima di mafia. Ma si potrà anche camminare nel bosco con un ornitologo esperto, e scoprire che uccelli, rettili, piccoli mammiferi feriti arrivano da tutta la Sicilia per essere curati nel centro di recupero di Ficuzza.

 

Villa Palagonia a Bagheria: è tra i siti più amati dai visitatori delle Vie dei Tesori affascinati dalla storia del nobile che la volle “carica” di mostri.  E la possibilità di visitare Villa Cattolica e il Museo Guttuso, scoprendo l’intero mondo che il pittore bagherese volle donare alla sua città; e la Torre dell’acqua di Aspra, alta quasi 30 metri, che di certo qualcuno  ricorderà in “Baarìa” di Giuseppe Tornatore. Ci si potrà perdere nel mondo colorato di Minico Ducato, il pittore di “masciddara” (le sponde dei carretti, spesso veri e propri Bignami di storie e personaggi) protagonista della bottega-museo che è un vero viaggio ella tradizione tenuta in vita dagli eredi. Ritorna la putìa dove lavorò da bambino il poeta Ignazio Buttitta, e l’Oasi Blu con i ricordi dei viaggi intorno al mondo di Nino Rizzo. E ancora: i percorsi fuori porta, le ultime visite alle bottaie delle Cantine Duca di Salaparuta; tempo permettendo, si andrà in barca a vela nel golfo di Santa Flavia, domenica di mattina l’inedito trek&snork (trekking e immersioni) da monte a mare a Capo Zafferano; e nel pomeriggio il geo trekking a Monte Catalfano con Giulia Cancila. Sempre domenica alle 9.45 con la pittrice Caterina Guttuso, alla ricerca della Bagheria di una volta.

 

A Termini Imerese la vera sorpresa è palazzo Sansone Chiarano alla Gancia dove si cammina sotto soffitti affrescati dal Gregorietti, tra arredi d’epoca, lampadari preziosi, specchiere, seguendo l’enfilade di saloni appartenuti a Giuseppe Sansone, patriota e possidente, fratello di Alfonso, amico personale di Francesco Crispi: la visita la conduce la nipote, Daniela D’Asaro con il marito Antonino Monti. E anche Termini ha la sua bottega di masciddara: sarà il nipote Fabrizio a raccontare il nonno pittore, don Totò Sperandeo, che ha lasciato un’eredità straordinaria di disegni originali, sculture e carretti. Dopo aver visitato le terme romane guidati dall’ingegnere che ne ha curato il restauro, Stefano Lo Re (che vi farà “tastare” la temperatura dell’acqua, che qui sotto sgorga a 41°), bisogna raggiungere la cinquecentesca San Bartolomeo, la chiesa dei pescatori, semplice fuori e ricchissima dentro, dove sono ospitate le statue settecentesche dei Misteri. Apre la chiesa degli “Scappuccini” affacciata sulle antiche mura: tra arredi sacri, paramenti e affreschi settecenteschi, i pannelli degli inginocchiatoi dove le preghiere erano vergate con caratteri quasi invisibili. Domenica alle 21 e alle 22 a Villa Nicolò Palmeri, le “ninfe” e le “sante” divideranno la storia di Termini tra danza, teatro e attrezzi infuocati. Si seguiranno le tracce della Termini romana popolata da gladiatori, e, guidati da Maria Rita Costanza, si scopriranno siti di solito inaccessibili della Termini barocca. 

 

Corleone si muove tra impegno e natura, senza dimenticare due borghi fascisti abbandonati che già da soli sono un’esperienza. Iniziamo dal cuore: al Cidma (il Centro di documentazione antimafia) vi tireranno fuori, tra le centinaia di faldoni del Maxi Processo, quelli con le dichiarazioni di Tommaso Buscetta: si legge il suo nome sull’incartamento. Poi si visiterà il neonato NoMa (NoMafia), una stanza immersiva multimediale pensata da Pif che ha chiesto ai colleghi artisti (Ficarra e Picone, Teresa Mannino, Pippo Baudo, ma sono solo alcuni) di narrare le storie delle vittime di Cosa Nostra, dai giudici ormai parte della memoria collettiva, a poliziotti, avvocati, uomini delle scorte, uccisi dalla mafia. Tra questi ultimi, Ugo Triolo, pretore e avvocato civilista  che fu ammazzato nel 1978, ma non si è mai scoperta la causa, solo ipotesi. A distanza di anni il figlio è tornato a Corleone, nella splendida casa di famiglia, che ha ristrutturato e ora apre per il Festival, narrando la storia della famiglia, i ricordi del padre, e tanti aneddoti della vita del paese. Ci sono molti altri siti da vedere nel centro di Corleone, ma se invece si vuole raggiungere Ficuzza ecco una piccola scoperta: uno tra i due Centri di recupero per la fauna selvatica esistenti in Sicilia, dove si curano uccelli, rettili, piccoli mammiferi feriti che arrivano da tutta l’Isola; è gestito dalla Lipu, nella residenza che fu la casina di caccia di re Ferdinando di Borbone. Se poi si vogliono ascoltare e riconoscere le specie di uccelli che popolano il bosco, si può partecipare al percorso tra lecci e roverelle condotto domenica mattina da un ornitologo esperto. Due borghi fantasma da visitare con Ascosi Lasciti: sogni naufragati del grande progetto fascista che voleva ripopolare le terre del latifondosabato dalle 10 alle 16 si può raggiungere Borgo Schirò sulla strada per Camporeale, e domenica negli stessi orari, Borgo Riena che non fu mai completato.

 A Bagheria, Termini Imerese e Corleone il programma delle Vie dei Tesori è costruito con la stretta collaborazione dei rispettivi Comuni, con il supporto del main sponsor Unicredit e dell’USR per la formazione dei giovani delle scuole. I tre comuni si visitano con un unico coupon. www.leviedeitesori.com