ETTORE MAJORANA, UN GENIO SICILIANO

ETTORE MAJORANA, UN GENIO SICILIANO

ETTORE MAJORANA, UN GENIO SICILIANO

Incontro tenutosi ad Erice presso il Centro di Cultura Scientifica "Ettore Majorana".

Presso il Centro di Cultura Scientifica di Erice si è svolto un incontro con Antonino Cassaro, guida del Centro di Cultura, sullo scienziato catanese Ettore Majorana, a cui è stato dedicato l’Istituto ericino.

Tante notizie sono state date sul genio siciliano e tanti punti interrogativi sul suo “temperamento” e soprattutto sulla scomparsa, avvenuta nel 1938. Chi volesse documentarsi può senz’altro consultare i testi che parlano del fisico catanese, nato nel 1906, e sulle sue straordinarie doti di matematico dimostrate, anche da bambino, a casa con la madre assieme alle sue amiche,  quando rispondeva correttamente ai quesiti che gli ponevano.

Cassaro è riuscito ad interessare i presenti facendo sorgere tante domande sul “ragazzo di via Panisperna”, gruppo di fisici di cui faceva parte; purtroppo alcune senza risposta certa: il fisico, o meglio  il mancato ingegnere perché Majorana aveva frequentato i primi quattro anni della Facoltà di Ingegneria e poi era transitato in Fisica, era dotato di una intelligenza straordinaria che però si “univa” al suo carattere particolare che a volte esternava con atteggiamenti poco comprensibili ai suoi colleghi studenti di fisica, professori compresi.

E’ stato allievo di Enrico Fermi con il quale aveva una sorta di amore odio, dovuto probabilmente ad una specie di invidia intellettuale che Ettore causava per il suo modo di fare e per come si poneva di fronte al grande Enrico Fermi: era capacissimo di “scagliare” il gessetto che aveva utilizzato per scrivere le sue formule sulla lavagna creando sicuramente fastidio all’illustre professore romano. Sulle cause di questo modus di relazionarsi con gli altri non si sa molto: ci sono versioni molto contrastanti per spiegare il carattere di questo genio. Il relatore è stato molto bravo nel non annoiare i presenti, suscitando invece una curiosità spontanea  che si è trasformata in osservazioni e domande da parte del pubblico, cui Antonino Cassaro ha dato seguito con altre ipotesi sulla vita e sparizione dello scienziato. Il relatore, per quasi novanta minuti, ha accennato al periodo storico/politico in cui ha vissuto il grande fisico, che probabilmente cozzava con le sue idee. Ed anche le lettere che Majorana ha scritto hanno aumentato i dubbi sulla sua scomparsa  ed i motivi della stessa.

Molti attribuiscono all’intuizione catastrofica sugli studi della fisica nucleare la causa della sua sparizione: un uomo introverso che nonostante le sue esternazioni era sostanzialmente un timido, non aveva molti interlocutori che lo capissero, anche all’interno della sua stessa famiglia.

Foto: Antonino Cassaro

 

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