Paceco, 4 gennaio 2025 ore 17:30, presentazione del libro presso l'Auditorium Regina Pacis, via Luigi Russo.
Cercare di trovare un aggettivo negativo su Franco Agate è come cercare un ago in un pagliaio. Il suo sorriso ti accoglie davanti la sua porta di casa e ti sembra di entrare nella tua. Lo conosco da tantissimi anni e non è mai cambiato, anche se si definisce "un uomo in transito". Ormai ci ha abituati a vedere le sue "bellezze", le sue emozioni, il suo modo di essere nato artista, poeta e scrittore, Con i suoi racconti ha aperto un mondo tutto suo e lo ha "fotografato". Adesso, presenta il suo curriculum di artista attraverso un libro che raccoglie la sua anima, e la mostra. "Lo stile distintivo risulta essere fantasioso, dinamico ed innovativo e riflette le sue esperienze interiori, le sue emozioni...nascono così oltre alle grandi opere le scenografie, i murales, le cartoline personalizzate per gli amici più cari, frutto di una fantasia che esplode perfino sui tesori portati dalle maree: i sassi e le ostriche senza perle dai decori preziosi"(Caterina Marceca). Ed è autore dei suoi sentimenti."Un uomo in transito, metafora dell'essere sul percorso della vita, offre di sé, in un pensiero, la motivazione che lo induce a scrivere: L'arte è sempre stata la mia salvezza, laddove il dolore ha reciso pensieri e sentimenti" (Nadia Campanelli). E, nei suoi scritti emerge la figura del padre."Come un redivivo Kafka della periferia del Trapanese, Agate ha dovuto a lungo fronteggiare l'ingombrante figura paterna...e la Lettera al padre: una missiva che si sostanziava, tra lui e il genitore, di reciproci duri giudizi, feroci sfuriate, aspri silenzi"(Salvatore Mugno). Ecco il mio amico Franco.