Ximenes, il grande idraulico trapanese del 1700
“In questa casa nacque / il 27 dicembre 1716 / Leonardo Ximenes / sommo idraulico”. Così si legge in una piccola lapide marmorea posta nel palazzo che si trova al numero civico 28 di Corso Vittorio Emanuele in Trapani. Leonardo Giovanni Michele Ximenes, gesuita trapanese, matematico, astronomo, progettista di grandi opere di idraulica, di strade e ponti, ma che coltivò anche studi umanistici, visse però soprattutto a Firenze dove fondò l’Osservatorio Astronomico, tuttora esistente e che prende il suo nome (ma adesso l’Osservatorio si occupa di geodesia e meteorologia) e dove morì il 3 maggio del 1786. Molte furono le opere che nel ‘700 lo resero famoso in tutta l’Europa. Tra queste notevole fu il suo contributo per il restauro e perfezionamento dello gnomone di S. Maria del Fiore di Firenze. Lo gnomone del duomo fiorentino, tuttora esistente, è costituito da un foro, di due centimetri di diametro, realizzato su una tavoletta di bronzo posta vicino a una finestra della cupola a 90 metri dal pavimento, dove si trova una linea meridiana. Tra la fine di maggio e la fine di luglio, intorno a mezzogiorno, sulla meridiana, si forma l’immagine del disco solare. Gli gnomoni erano stati utilizzati nel passato per fare delle misurazioni astronomiche, anche se dal 1510 queste misurazioni erano diventate sporadiche e in genere poco precise. Fu Leonardo Ximenes che, perfezionando lo gnomone di Firenze e elaborando metodi di ricerca innovativi, riuscì a fare delle misurazioni il meglio che a quel tempo si potesse ottenere. Queste misurazioni, tra l’altro, gli consentirono di dimostrare che l’inclinazione dell’asse terrestre è soggetta a oscillazioni di lungo periodo (oltre a quella di 18 anni già conosciuta), problema già sollevato all’epoca, ma che nessuno era riuscito a risolvere. Questo grande personaggio, purtroppo a Trapani non è molto conosciuto. Se non fosse che il Liceo Classico è intitolato a lui, forse i trapanesi non ne conoscerebbero nemmeno il nome. E di questo si meravigliò con dispiacere, un certo Carlo Merlo, capitano della regia marina borbonica, che vivendo per qualche anno nella nostra città, fece apporre, a proprie spese, la citata targa con iscrizione alla "loggia". Domenico Modica Foto: google